... questa è la mia storia!!
Invano, gli storici inglesi taglieranno, sopprimeranno, mutileranno, sarà per loro molto difficile farmi scomparire totalmente.
E uno storico francese dovrà pure occuparsi dell'Impero! Dovrà pure, se avrà un po' di coraggio, restituirmi qualcosa, darmi la mia parte! Il suo compito sarà facile, poichè i fatti parlano, poichè i fatti brillano come il sole.
Io richiusi l'abisso anarchico, e districai il caos: ripulii la rivoluzione nobilitai i popoli e consolidai i re.
Eccitai tutte le emulazioni, premiai tutti i meriti, ed allargai i limiti della gloria. Tutto questo, è pure qualcosa! E poi, per quali fatti mi si potrebbe accusare, senza che uno storico potesse difendermi? Forse per le mie intenzioni? Ma non mancano ragioni per assolvermi.
Forse per il mio dispotismo? Ma si potrà sempre dimostrare che la dittatura era assolutamente necessaria.
Si dirà che ridussi la libertà? Ma uno storico potrà dimostrare che la licenza, l'anarchia, i grandi disordini erano ancora alle porte.
Sarò accusato di aver troppo amato la guerra? Ma lo storico spiegherà ch'essa fu soltanto opera fortuita delle circostanze, e che furono i nostri nemici che ad essa condussero gradatamente.
Mi si rimprovererà, infine, la mia ambizione? Ah, certo, lo storico me ne troverà molta; ma della più grande e della più alta che, forse, sia mai esistita: quella di stabilire, di consacrare finalmente l'impero della ragione, ed il completo esercizio, l'intero godimento delle facoltà umane.
E qui lo storico si troverà forse ridotto a dover rimpiangere che una simile ambizione non sia stata compiuta, soddisfatta!...
In pochissime parole.... questa è la mia storia!"