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Proclama Lannes

Proclami
1800 - Napoleone ritorna in Italia e il suo più caro amico, il Generale Lannes con la sua divisione con funziona d'avanguardia corre veloce e raggiunge velocemente Ivrea dove fa stampare un proclama per gli abitanti del Piemonte, nelle due lingue.
Testo copiato in maniera quasi identica con errori ed imperfezioni:

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Quartiere Generale di Ivrea, il 3 Pratile Anno 8 della Repubblica Francese

IL GENERALE LANNES
COMANDANTE DELL'AVANGUARDIA DELL'ARMATA FRANCESE AGLI ABITANTI DEL PIEMONTE

PIEMONTESI

Mentre noi arriviamo per strapparvi dal gioco, che
vi umiglia, e vi opprime, gli emissari de' vostri oppressori,
si armano contro di noi, co' pugnali della calunnia:
ma questi saranno impotenti attacchi de' fautori de' vostri
tiranni.
Il primo Console della Repubblica Bonaparte muove
alla testa de' Francesi: le sue virtù, il suo coraggio, la
sublimità del suo carattere, tutto, mentre l'Europa lo
contempla, e lo ammira, vi presagisce de' progetti degni
di sua gloria, e vi assicura de' benefizi.
Fate il parallelo tra li Francesi, e li vostri oppressori.
Vedete noi, che riconduciamo nelle belle campagne, che li
videro nascere, fra le braccia de' loro amici, de' loro figliuoli,
e delle loro Spose, dieci mille de' vostri Concittadini
formati in legioni. Furono, voi lo sapete, perseguitati,
banditi, e lo furono, perché ebbero dell'onore,
e del coraggio. Ah! non siamo noi, che puniamo il desio
di una nobile indipendenza! Non siamo noi, che
ammucchiamo gli uomini generosi nelle carceri infamate dai
delitti.
Piemontesi, rialzate, sì, rialzate allo strepito delle
nostre armi le vostre fronti umiliate, fate a pezzi le catene,
che pesano si crudelmente sulla vostra Patria, riunitevi
a' vostri Compatriotti strappati da' barbari agli
affetti li più dolci, li più rispettabili della Natura. Correte
a lato de' Francesi, che, in numero di cento mille
vengono a vendicarvi. Le vostre Città, le vostre campagne,
ove le traccie spaventevoli della miseria sono ovunque
impresse, vanno a godere sotto la protezione d'un
Popolo amico, della pace, e dell'abbondanza: voi siete
adesso in preda a tutti i mali: ma se degi di voi stessi
voi rispondete al segnale, che noi spicchiamo all'Italia,
ben tosto la vostra indipendenza sarà riconquistata, la
vostra dignità, ed il vostro ben essere assicurati.
Imponete silenzio a que' uomini altrettanto pericolosi,
quanto son vili, a que' uomini, che rammentando senza
posa degli errori inseparabili da una grande agitazione
politica, osano proclamare in tutti gli angoli, che si
vuole attaccare il vostro Culto. No, Piemontesi, no, li
Francesi non attenteranno, non insulteranno in maniera
alcuna a' sentimenti, a' massime consacrate da secoli, a'
sentimenti, che vi sono cotanto cari.
Tutto al contrario io vi assicuro a nome del primo
Console della Repubblica di protegerle in ogni modo, voi
sapete se Bonaparte manca delle promesse, che ha giurate.
Piemontesi, la gloria vi chiama. L'Europa va a giudicare
fino a qual punto voi meritate d'essere annoverati
fra i Popoli fatti per onorare la Terra.

LANES

IVREA. Dalla Stamperia di Ludovico Franco.

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